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Nel tempo delle transizioni — ecologica, digitale, sociale e geopolitica — l’arte si configura come spazio liminale, capace di abitare l’incertezza e tradurre la complessità in forme sensibili di pensiero. Lungi dall’essere semplice rappresentazione del reale, diviene pratica epistemologica: dispositivo cognitivo e relazionale con cui interpretare e trasformare il presente.
L’incontro propone una riflessione su come linguaggi e istituzioni dell’arte contemporanea si pongano oggi come attori strategici del cambiamento. L’arte non solo osserva le transizioni, ma le abita e le agisce, sperimentando nuove forme di produzione culturale, governance e partecipazione. In questo senso, si fa laboratorio di futuri possibili, luogo in cui si esercita una nuova cittadinanza estetica e politica.
La conversazione trova un punto di ancoraggio nella Candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura 2033, che assume il tema delle transizioni come paradigma progettuale e campo di sperimentazione politica e culturale. La candidatura diventa processo di ricerca collettiva sul senso del contemporaneo: un laboratorio urbano che interroga la relazione tra arte, comunità e trasformazione sistemica.
Relatori: Agostino Riitano, Direttore della Candidatura di Torino Capitale Europea della Cultura 2033; Marco Zappalorto, Responsabile Strategia Internazionale e Partnership di OGR; Mara Loro, Direttrice e Project Manager di Hangar Piemonte; Davide Quadrio, Direttore del Museo di Arte Orientale MAO
Lingua: italiano