Numeri, numeri, numeri. La 23esima edizione di Artissima ha avuto inizio oggi, per il quinto (e forse ultimo) anno di mandato della direzione di Sarah Cosulich.
193 le gallerie ospiti, provenienti da 34 paesi (si conta il 65% di gallerie straniere), più di 5mila i collezionisti invitati. I numeri sono promettenti, la fiera è cresciuta e migliorata nel corso degli anni, molto grazie a Sarah. È lei stessa ad accoglierci stamattina nel Book Corner della fiera, con un grande sorriso e, chissà, forse con una certa malinconia per la fine del mandato. Esordisce: “Sono orgogliosa di questa fiera, di essere parte di questa città, di questo territorio, di avervi contribuito. L’identità e la missione di Artissima nel tempo si è affinata, diventando una fiera di grande competizione. Siamo riusciti a costruire una fiera che rimane una delle più importanti al mondo, crescendo sempre più anno per anno verso una sempre più alta specificità. Oggi per crescere è importante differenziarsi: Artissima è una fiera internazionale, ma di ricerca, che dà spazio ai giovani, alle avanguardie, agli stand curati. La fiera ha uno sguardo anticipatore, grazie ai tanti curatori, alla ricerca che si fa durante tutto l’anno… È una fiera che è aumentata in qualità e speriamo di offrire oggi un’esperienza ancora migliore del passato. Sono arrivata a Torino 5 anni fa vincendo in modo inaspettato un bando con 40 candidati. Avevo proposto un progetto specifico per la città, che mettesse la fiera in connessione col territorio, con le fiere internazionali… Era un progetto-disegnino con tante freccette e credo che oggi tutte queste frecce si siano unite. L’esperienza è fondamentale, come conoscere collezionisti, curatori, galleristi, sponsor, stringendo ogni anno rapporti di fondamentale importanza. In poche parole: la fiera con la città, la città con la fiera”.