Prime giornate di performance a cura di If I Can’t Dance, I Don’t Want To Be Part Of Your Revolution
In questi densi giorni di eventi in fiera, la sezione Per4m è stata quella tra le più seguite. L’edizione 2016 è curata dal collettivo olandese If I Can’t Dance, I Don’t Want To Be Part Of Your Revolution (se volete leggere l’intervista con i curatori) costituito dalla direttrice Frédérique Bergholtz e dalla curatrice Susan Gibb. Anche in questa edizione verrà assegnato al lavoro performativo considerato più rilevante e significativo un premio di 10.000 euro, il Prix K-way Per4m. Sono sette le gallerie inviate per la sezione: Isabella Bortolozzi (Berlino), Barbara Seiler (Zurigo), Vitrine (London), Ellen de Bruijne (Amsterdam), Enrico Astuni (Bologna), Norma Mangione (Torino) Laveronica (Modica).
In questa prima parte dedicata a Per4m, presentiamo Ursonata Arabic di Dina Danish, Work Files di Tim Etchells e The Sinthome Scores di Dora Garcìa.
Barbara Seiler – Dina Danish – Ursonata Arabic
Si apre Per4m con Dina Danish, artista di origini egiziane vincitrice nel 2011 del Premio Illy Present Future. L’artista è presentata dalla galleria elvetica Barbara Seiler e partecipa con la performance Ursonata Arabic. Come il titolo stesso suggerisce, si tratta di un rifacimento della famosa poesia/sonata Dada Ursonata (Sonata primordiale), messa a punto e recitata, nei primi anni Trenta del Novecento, da Kurt Schwitters, artista tedesco attivo in diverse correnti del suo tempo, tra cui il dadaismo, e conosciuto ai più per la sua opera più celebre: una monumentale installazione intitolata Cattedrale delle Miserie Erotiche, altrimenti detta Merzbau.
Ursonata di Kurt Schwitters è una sonata, una “poesia senza senso”, costituita da parole inesistenti, che ricalca l’idioma e l’accento tedesco. Nonostante le parole utilizzate da Schwitters siano inesistenti è possibile capire che la loro genesi sia tedesca, e si potrebbe paragonare questo lavoro, seppure alla lontana, al Grammelot recitato da Dario Fo.
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