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1 - 3 novembre 2024

Imprenditrici ad Arte è una rubrica di approfondimento che celebra la figura dell’imprenditrice in ambito artistico e nasce in dialogo con il Premio Diana Bracco – Imprenditrici ad arte che la Fondazione Bracco in collaborazione con la Fondazione Roberto de Silva e Diana Bracco di Milano promuovono in occasione della trentesima edizione di Artissima. Il Premio valorizza la figura della gallerista e le storie imprenditoriali che stanno dietro alla capacità di coniugare la crescita commerciale nel mercato dell’arte con una forte elaborazione culturale declinata nella promozione e nel sostegno ai giovani artisti.

La rubrica, nata in collaborazione con Il Giornale dell’Arte, racconterà, grazie all’alternarsi di 5 voci femminili, storie di vita e di carriera, di passione e di ricerca e sarà l’occasione per conoscere la giuria d’eccezione del Premio, composta da Isabella Bortolozzi, fondatrice della Galerie Isabella Bortolozzi di Berlino, Eva Elisa Fabbris, direttrice del Museo Madre di Napoli e due figure di spicco nel panorama del collezionismo internazionale quali Valeria Napoleone e Mia Rigo Saitta, la sua promotrice e sostenitrice Diana Bracco, oltre alla stessa gallerista che sarà selezionata.

 

► Issue n. 1 | Imprenditrici ad arte di Michela Moro 

Tutti i galleristi hanno iniziato la loro storia professionale spinti dalla passione per l’arte, declinata poi da ognuno secondo le proprie preferenze, ma i tempi gloriosi e anche avventurosi di Ileana Sonnabend, solo per citare una celeberrima pioniera, sono ormai lontani. Lavorare nel mondo dell’arte oggi significa occuparsi sì dei contenuti, ma soprattutto tenere conto degli aspetti economici dei progetti, sia essi a lungo o breve termine, per farli funzionare a dovere.

 

► Issue n. 2 | ISABELLA BORTOLOZZI

Uno spazio nasce in primo luogo dal desiderio e nasce da una solitudine essenziale. Quando si inizia si è sempre soli, poi il desiderio genera uno spazio e uno spazio genera una comunità e sono le idee e la forza delle idee che si affermano.

 

► Issue n. 3 | EVA ELISA FABBRIS

Se c’è una caratteristica costante nel mondo dell’arte è quella di precorre; credo che, almeno in termini quantitativi, il gender gap al suo interno sia colmato. Che lo sia anche da un punto di vista qualitativo (e penso soprattutto alla remunerazione delle cultural workers) mi pare invece meno probabile…

 

► Issue n. 4 | MIA RIGO SAITTA

Ogni individuo porta la propria unicità nel suo lavoro, indipendentemente dal genere. Tuttavia, nel contesto delle galleriste donne, ho osservato una certa sensibilità, un approccio diverso nelle relazioni con gli artisti e nel presentare le opere al pubblico.

 

► Issue n. 5 | VALERIA NAPOLEONE

È necessario che galleriste/i lavorino con curatori e musei a lungo termine sia per assicurare la presenza e il supporto del lavoro di talento femminile in istituzioni sia per sviluppare analisi e discorso critico sul lavoro di donne artiste.

 

► Issue n. 6 | CARLA CHIARCHIARO

Credo sia stato premiato lo sforzo di ricerca rispetto al lavoro, il mettere in dialogo artisti che hanno in comune uno stesso humus culturale e la volontà di creare una comunità artistica intorno alla galleria.

 

► Issue n. 6 | DIANA BRACCO

Sono convinta, infatti, che il punto di vista femminile rappresenti un arricchimento in qualunque campo e che lo sguardo attento delle donne porti sempre un contributo innovativo in termini di creatività, competenza, profondità.

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